Vibrazioni vorticose danzavano dinanzi al canto del Silenzio, che come un direttore di orchestra le dirigeva. Le energie "seguivano" alle vibrazioni, che dal canto loro facevano sapere come la corporeità si sarebbe ostentata. Sembravano una sorta di sipario accademico, dietro il quale il concreto si celava in attesa di rivelarsi.
Quando l’opera incorporea faceva capolino da dietro il sipario, l’imminenza sfoggiava un sorriso di complicità con il compiaciuto.
Il compiaciuto vedeva che era cosa buona, e accompagnava l’opera nella sua realizzazione. D’altro canto, la volontà personale non aveva posto nella mente, poiché bastava la “Volontà Divina”, che era molto più saggia dei saggi pieni di volontà.
TRATTO DA: DIARIO MAGICO DI ALBERICO SOLIMES
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