ACCOGLIERE ACCETTARE

Accogliere e accettare: concetti che apparentemente sembrano simili, ma in verità ognuno di essi nasconde un significato più profondo che li rende diversi; questa sottile distinzione permette alla mente di comprendere come –l’accogliere e –l’accettare- siano due stati mentali differenti.

Nello stato di –accetto- le emozioni ed i pensieri non sono totalmente armonizzati con l’Amore e sono archiviati nella memoria come processi accettati i quali non essendo trasformati in Amore continuano la loro attività vibrazionale negativa limitando l’esprimersi dell’Amore. Anche se si accetta una situazione, il prossimo o forme di malattia, la mente è condizionata dai processi archiviati come –processi accettati- poiché l’attività di questi ultimi distorce la consapevolezza rendendola pallida e soggetta alle emozioni e pensieri negativi che tendono a riemergere. Tale attività non permette di liberare la mente e di esprimersi nella sua totalità ovvero: Amore.

Quindi nello stato di –accetto ci sono scorie (segmenti di mente non consapevolizzati) che rendono la mente opaca e soprattutto rassegnata ad un evento negativo, o altre forme negative. Questo approccio produce una sofferenza poiché non si è liberi da ciò che appare nella mente. Ogni evento o altre forme negative sono propri segmenti di mente che se non consapevolizzati (trasformati in Amore) rimarranno attivi anche se sembrano non esserci. L’attività di questi segmenti di mente (archiviati) a lungo andare creeranno blocchi emotivi rendendo la percezione di se stessi e del proprio universo obnubilata e sempre più pesante. Una discarica di segmenti di mente coperta dal concetto –accetto- che emana radiazioni nocive nel “presente” della mente in questione. Le vibrazioni prodotte dalla discarica “io accetto” attanagliano la mente recando a quest’ultima ansia, rassegnazione, disagio e altre forme negative che destabilizzano la mente. Il concetto di –accetto- se non trasceso limita l’esprimersi dell’Amore quale è la consapevolezza totale.

A differenza del non accettare, l’accettare funge da analgesico per una mente che è ormai rassegnata a se stessa; questo atteggiamento limita l’esprimersi dell’Amore che trova ostacoli per manifestarsi nella sua grazia.

Invece, l’attività delle emozioni e dei pensieri negativi dell’individuo che non accetta sono sempre a galla a disturbare la mente poiché essa è preda di queste forme negative. Il non accettare a differenza dell’accettare rende la vita della mente tenebrosa e piena di sofferenze le quali sono costantemente presenti nella quotidianità, fino a creare enormi disagi.

Tutto ciò che viene percepito è il proprio universo che è caratterizzato dalla consapevolezza; più quest’ultima matura e più i processi “interni” ed “esterni” si trasformano in Amore. Tale trasformazione avviene quando il concetto di –accetto- viene trasceso. Per permettere al concetto di –accetto- di ascendere c’è il bisogno di un approccio diverso: quello di accogliere, che non può essere equiparato all’accettare il quale si manifesta nei rapporti come “categoria” inferiore e limitante.

Nello stato di accoglienza, la mente si apre all’Amore volgendosi totalmente a questa manifestazione fino a riconoscersi come tale. Questo approccio permette di osservare come tutto appare nella mente e che, se quest’ultima si apre alla ricerca della sua Origine, ogni processo sarà accolto consapevolmente e riconosciuto come parte di un proprio segmento (processo). Così facendo, il cosiddetto prossimo viene accolto poiché esso appare nella percezione della mente che sta accogliendo la quale è consapevole che l’altro “individuo” è un processo in via di trasformazione e attende compassionevolmente la sua “salita” verso l’Amore.

Tutte le immagini che appaiono nella mente, amplificate dai pensieri, sono in attesa di trasformazione; immagini distorte che cercano di armonizzarsi con l’Amore. Per permettere questo gioco spontaneo è bene che la mente si rilassi e osservi come le immagini caratterizzate da vibrazioni negative cambiano la loro frequenza fino ad evaporare nell’Amore. Questo
approccio meditativo è molto utile nel quotidiano che favorisce la comparsa di situazioni ed eventi sgradevoli difficili da accogliere.

La vita quotidiana offre molte situazioni “negative” dalle quali difficilmente si resta immuni, ma esse sono di estrema importanza perché inducono la mente ad una conoscenza più profonda di se stessa. Chiaramente il quotidiano non offre solo negatività, ma in questo caso cerchiamo di accogliere gli eventi che creano disagio in modo consapevole per permettere al concetto –accetto- di non reprimere l’occasione consapevolizzante: per maturare e divenire.

Nello stato di accoglienza, l’Amore riscalda ogni cellula e attraverso il suo occhio qual è la compassione il suo vedere trasforma le vibrazioni e le energie rendendole ottime e benefiche. Tale trasformazione aiuta la mente a beneficiare sempre più del potere dell’Amore rendendosi sempre più consapevole di essere Amore puro, per poi scoprirsi come Origine dell’Amore stesso.

Meditando sull’Amore, le emozioni e i pensieri aumentano la loro qualità poiché essi sono l’espressione dell’Amore. Nel momento in cui l’Amore viene percepito, questo assume forme che dipendono dal livello di maturazione della mente. Più si indirizzano le emozioni ed i pensieri verso l’Amore e più il loro numero diminuirà rendendo la mente più calma e soprattutto più capace di risolvere problemi che appaiono in lei stessa. Accogliendo se stessi con la consapevolezza che tutto “nasce” dall’Amore e il tutto “torna” in esso, diventa semplice amare e trasformare ogni immagine in Amore.

Ogni problema, ansia, pensieri negativi e altro che emerge dalla mente è l’occasione giusta per maturare e utilizzare il potere dell’Amore. Per sua natura la mente è l’espressione dell’Amore, ma ciò che disturba questa percezione è che ci si identifica con qualcosa che non è. In sostanza, si ha una visione distorta di se stessi e questo causa innumerevoli problemi che sono il frutto della propria attività mentale la quale non è volta in sé, bensì al di fuori di sé. Cercare in se stessi è l’aiuto ottimale poiché tale aiuto apre la mente all’Amore che equivale alla pura Conoscenza.

Tutto ciò che viene percepito come negativo (emozioni e pensieri) è il proprio potenziale inespresso che, a causa dell’identificazione con tali manifestazioni negative, crea disagio e sofferenza. Identificarsi con ciò che appare nella mente non permette di far evolvere o sprigionare l’energia prodotta dal problema o da fattori come ansia, tristezza ecc.
Se provassimo ad osservare per un attimo l’ansia che ci invade la zona del petto, dello stomaco senza identificarci però con tale stato, scopriremmo che è semplicemente energia inespressa che non trova vie di fuga e questo perché ci si identifica a tal punto da non vedere uscite. In questo caso l’approccio di accoglienza nei propri confronti diventa benefico e attraverso l’osservazione diamo la possibilità a quell’energia di divampare nell’essere. Cosi facendo, quell’energia accumulata identificata come ansia diverrà utile per trasformare l’evento o il problema in Amore e si manifesterà anche con la capacità d’intuire la risoluzione dei problemi; le risoluzione di questi infatti diventa difficile perché la preoccupazione tende a nasconderli in un vortice di pensieri nocivi. Quindi accogliere se stessi equivale ad occuparsi di se stessi.
Tale approccio non solo sarà utile per se stessi, ma stimolerà nel prossimo la maturazione e la consapevolizzazione della mente perchè tutti deriviamo dall’uno.


TECNICA DI MEDITAZIONE

1.Il meditante si siede tenendo la schiena dritta (ma non tesa);

2.poggia le mani sulle coscie con i palmi rivolti verso l’alto;

3.chiude gli occhi e calma il respiro;

4.visualizza il problema o osserva le emozioni ed i pensieri negativi;
a)osserva come se fosse davanti ad un televisore;
b)lascia che le immagini emergano senza controllo;
c)consapevole che le immagini sono in attesa di trasformazione; è per questo che non c’è motivo di preoccuparsi, bensì con questo approccio ci si occupa.
5.attraverso l’intenzione chiede che tutto ciò che è apparso venga trasformato;
In questo punto è bene continuare a visualizzare le immagini che le emozioni ed i pensieri hanno prodotto, proprio come se foste davanti al televisore e lasciare che le immagini si dissolvano nell’Amore.
Questa meditazione è ottima soprattutto quando c’è ansia, perché l’energia accumulata si sprigiona e viene usata a proprio vantaggio.

Adesso facciamo un altro esempio:

Con le stesse modalità menzionate prima nel punto 1,2 ecc. visualizziamo qualcosa che si è accettato i cui processi però continuano a recarci fastidio.
Facciamo venire fuori tutto l’odio, il rancore, la rabbia, la disperazione che sono racchiusi nel pacchetto “accetto” e, consapevoli che possono essere trasformati in Amore, lasciamo che trovino la via per ascendere e liberarsi e liberare se stessi.

Accogliamo tutto ciò perché ci appartiene e perché nulla può essere accettato, poiché chi accetta nel proprio spazio di solitudine sa che non è così.

Accogliamo tutto ciò che appare nella mente con la consapevolezza che sono propri segmenti e che devono essere curati e amati per esprimere totalmente l’affermazione “ama il prossimo tuo come te stesso”.

Accogliamo l’umanità con tutte le sue fragilità perché essa è un processo in divenire che sgorga dalla “nostra” Origine (Dio).

Visualizziamo il globo terrestre nel proprio petto e lasciamo che l’Amore si espanda in tutta l’umanità restando osservatori di questo evento.

Meditazione con richieste

1. Prego Dio di aprirmi alla meditazione.
Visualizza la testa. Tempo: 2’3’

2. Prego Dio di eliminarmi gli ostacoli carmici per accogliere me stesso/a/umanità.
Senza visualizzare. Tempo: 1’

3. Prego Dio di consapevolizzarmi la compassione infinita.
Senza visualizzare. Tempo: 3’5’

4.Mi apro completamente all’Amore.
Senza visualizzare. Tempo:2’3’

5.Sono Amore.
Senza visualizzare. Tempo: 5’, ma anche più. Sperimentare come l’Amore trasforma e scoprirsi
come Amore: naturalezza e spontaneità.

6. Mi abbandono all’Origine dell’Amore.
Senza visualizzare. Tempo: 5’, ma anche più. Questa affermazione induce la mente a conoscere la sorgente dalla quale l’Amore sgorga e scoprirsi come Origine dell’Amore stesso e che in Realtà l’Amore è una manifestazione della “nostra” Identità Originale la quale non può essere sperimentata, poiché la mente scompare dissolvendosi in Dio (Origine- Assoluto-).

Alberico Solimes
Incontri di meditazione
Per contattarmi
albericosolimes@gmail.com

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